Passa ai contenuti principali

Funghi predatori

I funghi sono organismi molto particolari, ne esistono di ogni tipo e dimensione, funghi unicellulari, pluricellulari, alcuni addirittura giganteschi, come descritto nel precedente articolo.
Ad oggi le specie conosciute sono più di un milione ma sappiamo che ne esistono molte altre ancora da descrivere.
Le loro fantastiche capacità non sono ancora del tutto note ma la cosa che forse vi stupirà di più è che possono essere dei veri e propri predatori.
Ebbene si, i funghi sono in grado di intrappolare e divorare piccoli organismi pluricellulari, per lo più nematodi e collemboli, o unicellulari come amebe e protisti. In tutto il mondo esistono centinaia di specie di funghi che si nutrono in questo modo. Per attuare questo comportamento i funghi devono essere in grado di individuare la presenza delle loro vittime con una sensibilità raffinatissima. 
Le tecniche di caccia dei funghi sono molte, alcuni sviluppano reticoli o ramificazioni adesive, altri sfruttano mezzi meccanici, producendo dei cappi con le ife che, se vengono toccate, si gonfiano in un decimo di secondo intrappolando la preda. Altri ancora producono steli ifali il cui apice contiene un'unica goccia di tossina che paralizza i nematodi, dando il tempo all'ifa di crescere nella bocca della preda e digerirla dall'interno. Infine alcuni funghi producono spore capaci di muoversi nel terreno in direzione dei nematodi verso cui sono attratte chimicamente e a cui si legano. Una volta attaccata la spora germoglia e il fungo arpiona il verme attraverso ife specializzate chiamate gun cells.





                                                                           Foto: Nematodi, tra le prede preferite dei funghi.
  


Tecniche terrificanti ma raffinatissime che permettono ai funghi di sopravvivere anche i situazioni difficili. Questi funghi, infatti, non attuano questi comportamenti continuamente ma si spingono a cacciare solo se scarseggia materia organica, in poche parole un fungo non si prende nemmeno la briga di iniziare la caccia se ha già sufficiente nutrimenti intorno a se.
Finora sono state descritte oltre 200 specie di funghi in grado di mettere in atto queste tecniche di predazione. Tra queste 200 specie ne troviamo nei diversi phyla Ascomycota, Basidiomycota e Mucoromycotina, ciò sta a significare che non si tratta di una caratteristica evoluta da una specifica famiglia di funghi, quanto piuttosto di un caso di convergenza evolutiva.
La convergenza evolutiva è un fenomeno per cui specie diverse che vivono nello stesso tipo di ambiente, sulla spinta di pressioni ambientali, si evolvono sviluppando, per selezione naturale, determinate strutture o adattamenti che li portano ad assomigliarsi tra di loro. 
La natura non smette proprio mai di stupirci e chissà quante altre capacità nascoste, di queste magnifiche creature, abbiamo ancora da scoprire. 



Fonti: 

Libro: L'ordine nascosto-La vita segreta dei funghi di Merlin Sheldrake

Commenti

Post popolari in questo blog

Perchè i gabbiani hanno un pallino rosso sul becco?

Alcune specie di gabbiano sono caratterizzate da un bel becco giallo con un pallino rosso. Vi siete mai chiesti a cosa serve quel pallino? Ebbene, in natura il caso quasi non esiste, perciò anche quella singolare macchia ha una funzione importantissima per questa specie. Oggi inauguriamo il primissimo post della rubrica " Pillole di Scienza 🧪 " proprio con questa curiosità. Tinbergen studiò il comportamento di richiesta del cibo dei pulcini di gabbiano argentato Laurus argentatus (Pontoppidan, 1763) e notò che essi “sanno” che dando delle beccate al punto rosso situato sul becco dei genitori ottengono che l’adulto rigurgiti il pesce mezzo digerito. Sperimentalmente, i pulcini di gabbiano richiedono cibo a qualunque oggetto appuntito con macchie rosse sulla punta: la macchia rossa rappresenta un segnale stimolo che attiva la richiesta di cibo . E' stato anche sperimentalmente dimostrato che, più grande è la macchia rossa, maggiore è l'intensità della richiest

I segreti delle piante iridescenti

Esistono alcune piante caratterizzate da colorazioni davvero uniche:  a seconda della riflessione della luce il colore cambia e passa dal classico verde ad un bel blu elettrico,  che fa somigliare le foglie addirittura ad ali di farfalla. Perchè le foglie sono "colorate" di blu? Perché vengono riflesse solo specifiche lunghezza d'onda nello spettro del blu ( tra i 380 nm ed i 520 nm ), al fine di proteggere la pianta dall'esposizione ai raggi UV. Questo tipo di colorazione non è quindi dovuta alla presenza di pigmenti, ma al fenomeno della riflessione. foto di verticalgardenpatrickblanc Begonia pavonina, Begonia emeiensis  e  Begonia lonciliata Provengono dalla Malesia e a seconda dell'angolazione delle foglie si passa da un classico verde ad un blu metallico meraviglioso. I suoi cloroplasti, che prendono il nome di iridoplasti, sono diversi da quelli delle solite piante in quanto sono in grado di riflettere la luce ed ottimizzare al massimo la fotosin

La regina della mimesi: la Boquilla trifoliata.

S e pensavate che le orchidee fossero le regine indiscusse del mimetismo non avete ancora sentito parlare della Boquilla trifoliata . Si tratta di una pianta piuttosto comune della famiglia delle Lardizabalaceae che cresce nelle foreste del Cile e dell’Argentina. Pur essendo conosciuta da molti anni nessuno fino a pochi anni fa si era accorto delle sue straordinarie capacità di mimesi.  Nel 2013 il botanico Ernesto Gianoli , durante una passeggiata in una foresta del Cile incontra la conosciutissima pianta e osservandola con attenzione fa una fantastica scoperta: La Boquilla imitava alla perfezione le foglie   di ogni arbusto o albero su su cui cresceva, in quanto pianta rampiacante, ed è quindi in grado di mimetizzarsi perfettamente. Questa pianta è in grado di replicare con grande abilità le foglie più diverse, cambiando la forma delle proprie. Ma non finisce qui: la Boquilla crescendo in prossimità di due o addirittura 3 piante diverse è in grado di imitare le foglie della pian