La scoperta che le piante fossero in grado si secernere nettare non soltanto dai fiori ma anche dal fusto,dai germogli e dall'ascella delle foglie all'inizio fu di difficile interpretazione.
Perchè una pianta dovrebbe liberarsi di sostanze così zuccherine e preziose senza motivo? Ricordiamo che in natura non si spreca nulla e ogni risorsa è preziosa, non avrebbe senso, dunque, liberarsi di sostanze tanto utili. Questo ragionamento spinse gli studiosi a credere che ci fosse un motivo specifico e che quindi liberare nettare da altre parti oltre che dal fiore stesso avesse una concreta funzione.
Il nettare dei fiori sappiamo avere una funzione ben specifica,a scopo di impollinazione, ma per il nettare extrafiorale rimasero a lungo dubbi e discussioni riguardo al suo specifico utilizzo.
Dalle più disparate ipotesi Federico Delpino (Chiavari, 27 dicembre 1833 – Napoli, 14 maggio 1905), capì che si trattava di una forma di simbiosi tra formiche e piante e chiamò il fenomeno mirmecofilia. La mirmecofilia è conosciuta fino ad oggi come un tipo di simbiosi mutualistica, ovvero un rapporto di scambio reciproco nel quale formiche e piante traggono entrambe vantaggio dalla loro collaborazione.
Sono stati descritti oltre un centinaio di generi di piante mirmecofile:
Acacia (Fabaceae), Cecropia (Urticaceae), Macaranga (Euphorbiaceae), Myristica (Myristicaceae), Myrmecodia (Rubiaceae), Myrmecophila (Orchidaceae), Nepenthes (Nepenthaceae), Ochroma (Bombacaceae, Platycerium (Polypodiaceae) sono solo alcuni esempi.
Le formiche possono nutrirsi dell'irresistibile nettare extrafiorale prodotto dalle piante e queste ultime possono sfruttare la difesa da parte delle formiche.
Infatti le formiche difenderanno la pianta da qualunque aggressione da parte di animali e vegetali.
Tengono lontani altri insetti, e attaccano anche animali molto più grandi di loro pur di proteggere la pianta in grado di fornire loro quel gustosissimo nettare.
Ma anche ogni germoglio, ogni pianta che proverà a crescere vicino alla pianta da loro protetta verrà eliminata.
Sembrerebbe un perfetto rapporto di aiuto reciproco, ma recenti studi dimostrano che non è del tutto così, una delle due parti approfitta dell'altra.
Ebbene sono le piante la parte furba della situazione. Il loro nettare non contiene solo zuccheri ma anche altri centinaia di composti chimici fra i quali molti alcaloidi e amminoacidi non proteici come l'acido γ-amminobutirrico (GABA), la taurina e la β-alanina.
Queste sostanze svolgono una funzione di controllo del sistema nervoso degli animali, regolandone l'eccitabilità neuronale. Inoltre all'interno del nettare sono state trovati alcaloidi come caffeina e nicotina che sappiamo dare dipendenza.
Molte specie di piante sono in grado di regolare la produzione di queste sostanze a loro piacimento e secondo i loro bisogni così da modificare di conseguenza il comportamento delle formiche!
In pratica sono le piante che "comandano" le formiche e sfruttano la loro protezione...lo avreste mai detto??
Ecco dunque un'altra straordinaria scoperta riguardante "l'intelligenza" delle piante che non finiscono mai di stupirci con le loro infinite e inaspettate capacità.
Formica che trasporta un pezzo di foglia (Wikipedia)
Bibliografia:
Stefano Mancuso "Plant revolution"
Wikipedia
Perchè una pianta dovrebbe liberarsi di sostanze così zuccherine e preziose senza motivo? Ricordiamo che in natura non si spreca nulla e ogni risorsa è preziosa, non avrebbe senso, dunque, liberarsi di sostanze tanto utili. Questo ragionamento spinse gli studiosi a credere che ci fosse un motivo specifico e che quindi liberare nettare da altre parti oltre che dal fiore stesso avesse una concreta funzione.
Il nettare dei fiori sappiamo avere una funzione ben specifica,a scopo di impollinazione, ma per il nettare extrafiorale rimasero a lungo dubbi e discussioni riguardo al suo specifico utilizzo.
Dalle più disparate ipotesi Federico Delpino (Chiavari, 27 dicembre 1833 – Napoli, 14 maggio 1905), capì che si trattava di una forma di simbiosi tra formiche e piante e chiamò il fenomeno mirmecofilia. La mirmecofilia è conosciuta fino ad oggi come un tipo di simbiosi mutualistica, ovvero un rapporto di scambio reciproco nel quale formiche e piante traggono entrambe vantaggio dalla loro collaborazione.
Sono stati descritti oltre un centinaio di generi di piante mirmecofile:
Acacia (Fabaceae), Cecropia (Urticaceae), Macaranga (Euphorbiaceae), Myristica (Myristicaceae), Myrmecodia (Rubiaceae), Myrmecophila (Orchidaceae), Nepenthes (Nepenthaceae), Ochroma (Bombacaceae, Platycerium (Polypodiaceae) sono solo alcuni esempi.
Le formiche possono nutrirsi dell'irresistibile nettare extrafiorale prodotto dalle piante e queste ultime possono sfruttare la difesa da parte delle formiche.
Infatti le formiche difenderanno la pianta da qualunque aggressione da parte di animali e vegetali.
Tengono lontani altri insetti, e attaccano anche animali molto più grandi di loro pur di proteggere la pianta in grado di fornire loro quel gustosissimo nettare.
Ma anche ogni germoglio, ogni pianta che proverà a crescere vicino alla pianta da loro protetta verrà eliminata.
Sembrerebbe un perfetto rapporto di aiuto reciproco, ma recenti studi dimostrano che non è del tutto così, una delle due parti approfitta dell'altra.
Ebbene sono le piante la parte furba della situazione. Il loro nettare non contiene solo zuccheri ma anche altri centinaia di composti chimici fra i quali molti alcaloidi e amminoacidi non proteici come l'acido γ-amminobutirrico (GABA), la taurina e la β-alanina.
Queste sostanze svolgono una funzione di controllo del sistema nervoso degli animali, regolandone l'eccitabilità neuronale. Inoltre all'interno del nettare sono state trovati alcaloidi come caffeina e nicotina che sappiamo dare dipendenza.
Molte specie di piante sono in grado di regolare la produzione di queste sostanze a loro piacimento e secondo i loro bisogni così da modificare di conseguenza il comportamento delle formiche!
In pratica sono le piante che "comandano" le formiche e sfruttano la loro protezione...lo avreste mai detto??
Ecco dunque un'altra straordinaria scoperta riguardante "l'intelligenza" delle piante che non finiscono mai di stupirci con le loro infinite e inaspettate capacità.
Bibliografia:
Stefano Mancuso "Plant revolution"
Wikipedia

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