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L'affascinante (e poco noto) mondo dei pipistrelli 🦇

Crediamo di sapere tutto sui pipistrelli: "si attaccano ai capelli, sono ciechi e sono topi!".
Queste comunissime affermazioni sono tutte errate, perciò riformulatene la descrizione: vi manca sicuramente qualche utilissima informazione!
I pipistrelli sono da sempre stati associati a demoni, vampiri e chi più ne ha più ne metta: perché sono invece degli animali importanti e meritevoli di tutela lo scopriremo in questo post.

Conoscerli è il primo passo per tutelarli: eccovi svelato l'affascinante mondo dei pipistrelli!
I pipistrelli (Chirotteri) sono un ordine di mammiferi placentati (e non di uccelli) estremamente numeroso (in Italia ne esistono 34 specie, in tutto il mondo costituiscono circa il 20% di tutte le specie di mammiferi descritte), suddiviso in megachirotteri e microchirotteri. Sono gli unici mammiferi in grado di volare: lo sviluppo dell'ala è una convergenza evolutiva con gli uccelli.
Purtroppo delle 31 specie prese in considerazione in Italia ben 5 sono in pericolo di estinzione e 11 sono in uno stato precario che può tramutarsi in rischio estinzione.

Foto di Artibeus lituratus (fonte Wikipedia)

I Megachirotteri comprendono circa 200 specie di pipistrelli frugivori di grandi dimensioni che vivono nelle zone tropicali e subtropicali.
I Microchirotteri comprendono circa 800 specie di pipistrelli insettivori, ripartiti in 16 famiglie e 135 generi e distribuiti in tutti i continenti ad eccezione del Circolo polare artico.
I pipistrelli che vivono in Italia sono appartenenti all'insieme dei Microchirotteri ed hanno abitudini gregarie per la maggior parte dell'anno e possono formare gruppi intraspecifici ed interspecifici.

Il ritmo circadiano è regolato dall'intensità della luce e dalle variazioni climatiche.
Di giorno i pipistrelli restano in uno stato di torpore, nelle prime ore della sera iniziano a cacciare gli insetti per poi dedicarsi nelle ore centrali della notte alla pulizia ed al consumo delle prede, per poi tornare a cacciare nelle prime ore del mattino. E' stato calcolato che in una notte un solo esemplare appartenente alla specie più piccola (il pipistrello nano) può catturare più di 1.500 insetti! Questo svela la loro importanza come regolatori biologici delle popolazioni di insetti, tra cui quelli dannosi per l'agricoltura. Prima di cacciare i pipistrelli si spostano nelle zone di abbeverata, dove possono reintrodurre i liquidi persi durante il giorno: la presenza di queste aree è per loro fondamentale.
Anche i riferimenti territoriali sono importanti per il pipistrello, che compiendo spostamenti anche importanti sfrutta per non perdere l'orientamento.

I pipistrelli insettivori cacciano sfruttando l'ecolocalizzazione, cioè la produzione di ultrasuoni che, riflessi dagli oggetti nei dintorni dell'animale, vengono captati dal padiglione auricolare e trasmessi al cervello, dando informazioni sull'ambiente circostante (approfondisci qui). Alcuni pipistrelli sono in grado di cacciare anche piccoli pesci.

I pipistrelli sono stati creduti erroneamente ciechi per moltissimi anni, ma in realtà hanno un apparato visivo ben sviluppato: la scelta del senso a cui affidare prevalentemente la percezione dell'ambiente esterno dipende dalle condizioni dell'ambiente.
Ad esempio, in caso di ottima visibilità il pipistrello sfrutta la vista per l'orientamento spaziale, mentre in caso di scarsa visibilità o in una foresta fitta può usare l'ecolocalizzazione.

Durante l'inverno, periodo in cui gli insetti scarseggiano per la diminuzione della temperatura ambientale, sfruttano l'ibernazione per ridurre le funzioni vitali ed evitare un eccessivo (e pericoloso) dispendio energetico. Nella fase di ibernazione la fonte di energia deriva dal consumo delle riserve di grasso accumulate nella stagione autunnale.
Il momento dell'ibernazione è molto delicato: è importante non disturbarli in questa fase per evitare di risvegliarli, cosa che potrebbe comportare un consumo di energie eccessivo portandoli anche fino alla morte.
La scelta del luogo di ibernazione (quartiere di svernamento) è quindi molto importante per l'animale: deve essere al sicuro da possibili predatori, deve avere un buon tasso di umidità e non avere correnti d'aria. La scelta del quartiere di svernamento li classifica in troglofili (es in grotte), antropofili (es in edifici) e fitofili (es in tronchi d'albero).
Nelle giornate particolarmente calde i pipistrelli possono momentaneamente uscire dallo stato di ibernazione per compiere piccoli spostamenti.

In primavera si spostano nei rifugi di transizione per giungere poi ai rifugi per la riproduzione. Tali spostamenti a seconda della specie variano molto: da poche decine di km a vere e proprie migrazioni.
A fine maggio i pipistrelli raggiungono i siti riproduttivi estivi, che variano a seconda della specie (possono essere campanili, tronchi di alberi, sottotetti, ecc).
L'accoppiamento avviene a fine estate-inizio autunno, perciò la femmina conserva nelle vie genitali gli spermatozoi fino alla primavera successiva.
La gestazione dura circa 4-6 settimane a seconda della specie e normalmente viene partorito solo un piccolo. Le femmine gravide formano delle colonie in luoghi indisturbati e caldi dove possono crescere la prole.

Come fare per tutelarli?

Tutelare una specie non significa solo vietarne la cattura o l'uccisione, significa anche mantenere un habitat in cui le condizioni e le interazioni tra i diversi organismi riflettono quelle che sono richieste dalla specie di interesse (in questo caso i pipistrelli).
Il declino delle popolazioni di pipistrelli è dovuto alla distruzione ed alterazione degli habitat, alla deforestazione, all'uso di pesticidi, al disturbo che l'uomo arreca loro durante la delicata fase di ibernazione e durante la crescita dei piccoli.
Anche l'inquinamento luminoso può essere un elemento di disturbo per i chirotteri, e senz'altro lo è per molte altre specie di animali, uccelli inclusi.
E' quindi opportuno ricreare ambienti con le caratteristiche peculiari alla loro sopravvivenza, sensibilizzare i cittadini a rispettare questi preziosi amici, vietare l'uso di pesticidi, insetticidi ed altre sostanze nocive. 
Tutte queste azioni tutelano non solo i pipistrelli, ma anche tanti altri animali e ovviamente anche l'uomo!

... e i pipistrelli ematofagi?

Ebbene sì, esiste l'ematofagia nei pipistrelli, che però è una particolarità che riguarda solo la famiglia dei Desmodontini, che si nutrono del sangue di uccelli o del bestiame incidendo la pelle con affilati incisivi.
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Bibliografia

Mara Calvini, "I Chirotteri delle Alpi Liguri"
D. Genzel, Y. Yovei, M. M. Yartsev, "Neuroethology of bat navigation", Current Biology Magazine.

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