Se pensavate che il controllo mentale fosse un fenomeno visibile solo nei film fantascientifici sappiate che non è così! Ebbene, la Natura ha sviluppato molto prima la possibilità di controllare la mente di un individuo a favore di un altro: si tratta di controllo mentale parassitico.

Un altro esempio di controllo mentale parassitico è quello della vespa Euderus set, parassita che vive nel Sud-Est degli USA. Il suo ciclo vitale inizia con la deposizione delle uova nelle galle (escrescenze formatesi su organismi vegetali a causa di parassitosi di funghi, acari, insetti o batteri che provocano la proliferazione delle cellule vegetali creando un ambiente perfetto per la loro crescita) generate in precedenza da un'altra vespa parassita, la Bassettia pallida. Queste galle, in genere su esemplari di alberi come il Quercus virginiana e il Quercus geminata, ospitano dunque le uova della Euderus set; una volta schiuse, le larve parassitano gli esemplari di Bassettia pallida, i loro "coinquilini", prendendo il controllo della loro mente. Così facendo impongono all'ospite di scavare un tunnel dalle dimensioni piuttosto ristrette che porti all'esterno della galla. Le dimensioni imposte dal parassita sono però così ridotte da impedire allo stesso ospite di passare rimanendo così incastrato, con solamente il capo all'esterno della galla. In questo modo il parassita comincia a divorare dall'interno l'ospite per poi uscire dal capo la primavera successiva.
In questo caso possiamo parlare di iperparassitismo poiché il parassita non si serve di un ospite qualunque, bensì di un altro parassita.
Da recenti studi si è dedotto come l'utilizzo dei corpi di Bassettia pallida a modo di veri e propri ponti tra l'interno e l'esterno della galla, diminuisca drasticamente la mortalità di Euderus set che altrimenti avrebbe più possibilità di perire nel tentativo di uscire dalla galla, ottimizzando così il successo di questa specie parassitica.

Un esempio eclatante degno di un film horror, è quello di Spinochordodes tellinii, un nematode parassita che miete le sue vittime tra grilli e cavallette. Questi parassiti controllano la mente dell'ospite portandolo fino al suicidio. Tale parassita vive parte del suo ciclo vitale in acqua, infatti, nello stadio di adulto, fa di tutto per tornarvi così da potersi riprodurre. Le larve microscopiche vengono ingerite dall'insetto ed al suo interno queste si sviluppano fino allo stadio adulto quando arriveranno a misurare parecchie volte la dimensione dell'insetto ospite. Una volta maturo dunque, il parassita spingerà la sua vittima fino all'acqua dove lui ne uscirà pronto per riprodursi, mentre l'ospite perirà inevitabilmente.
Anche le chiocciole possono essere vittime di controllo mentale parassitico: stiamo parlando del parassita platelminta Leucochloridium paradoxum che infetta chiocciole del genere Succinea presenti in Europa e in Nord America. Lo stadio più appariscente e riconoscibile di questo parassita, è quello di sporociste, ovvero lo stadio dove le larve sono contenute in una capsula a forma di tubulo caratterizzato da colori vivaci sulle tonalità del verde e del bianco (da questo ne deriva il nome del Genere, leuco, bianco, e chloridium, verde). Ma in natura niente è lasciato al caso, infatti questo pattern cromatico è volto ad imitare le sembianze e le colorazioni di un bruco. Il parassita, infatti, dopo essere stato ingurgitato dalla chiocciola in forma di uovo, schiude per poi spostarsi all'interno dell'individuo, fino ad arrivare ai tentacoli oculari in forma di sporociste vivacemente colorata. A questo punto il parassita comincia a pulsare in modo tale da non permettere più all'ospite di ritirare i tentacoli oculari così da potenziare al massimo la possibilità di essere visti come un bruco appetitoso da uccelli passeriformi. L'obbiettivo di questi parassiti è infatti essere inghiottiti da un uccello per completare così il loro ciclo vitale. Per far sì che questo avvenga, il parassita si serve di una strategia cromatica e di una strategia di controllo attraverso l'adozione del pattern brillante di un bruco e costringendo la vittima a vagare di giorno in modo da essere notata più facilmente dai suoi possibili predatori. Il Passeriformes finirà per cibarsi così della chiocciola e del suo parassita il quale, arrivato finalmente nell'ospite definitivo, matura in adulto ermafrodita autosufficiente a livello dell'intestino. Avvenuta la riproduzione, le uova vengono deposte all'interno dell'ultimo ospite che poi le espellerà attraverso le feci ed il ciclo ricomincerà quando un'altra chiocciola malcapitata si ciberà delle uova appena eliminate dal corpo dell'uccello.
Purtroppo la la chiocciola, che può ospitare molteplici sporociste pur avendo solo due tentacoli oculari, spesso sopravvive agli attacchi degli uccelli che chirurgicamente predano solo la parte dell'ospite avente le sembianze di un bruco, gli occhi. Questi però, hanno capacità rigenerative ed infatti, una volta rigenerati vengono occupati nuovamente dalle altre sporociste che occupavano altre regioni del corpo in attesa del loro turno, condannando così la chiocciola ad un continuo parassitismo.
Video sul ciclo vitale del parassita Leucochloridium paradoxum
https://www.youtube.com/watch?v=Go_LIz7kTok
Fonti:
https://www.focus.it/ambiente/animali/i-parassiti-creatori-di-zombi
https://it.wikipedia.org/wiki/Spinochordodes_tellinii
https://www.microbiologiaitalia.it/parassitologia/horror-microbiologico-euderus-set/
https://it.wikipedia.org/wiki/Leucochloridium_paradoxum
https://www.microbiologiaitalia.it/parassitologia/gli-occhi-parassita-leucochloridium-paradoxum/
Il parassitismo è una forma di alterazione biologica tra due organismi, l'ospite ed il parassita, il quale crea ingenti danni all'ospite portandolo eventualmente anche alla morte. Esistono innumerevoli tipologie di parassitismo come di parassiti, di seguito ci occuperemo nello specifico di coloro che trasformano in "zombie" i loro ospiti.
Un primo clamoroso esempio è quello del fungo parassita Ophiocordyceps unilateralis, il quale infetta le formiche delle foreste tropicali, privandole di una volontà propria. Le formiche vengono parassitate dalle spore del fungo a livello degli spiracoli (strutture atte alla respirazione), per poi addentrarsi lungo i tessuti e cominciare lo sviluppo; una volta che il micelio raggiunge il cervello inizia il controllo dell'ospite da parte del parassita. Questo produce sostanze chimiche che compromettono i neurotrasmettitori e gli ormoni della formica, costringendo così il corpo dell'ospite a seguire nuovi segnali compromettendo per sempre le sue abitudini così tanto da aver assunto il nomignolo di formica zombie. Infatti, l'individuo si stacca dalla colonia di formiche e comincia a vagare guidato dal fungo, alla ricerca di una foglia posta circa a 25 cm dal suolo, rivolta verso Nord in una zona molto umida e ad una temperatura compresa tra i 20 e i 30 C°, condizioni ottimali per la crescita del fungo. Una volta trovato l'ambiente adatto, la formica controllata morde una foglia per rimanere ancorata ad essa, in modo tale da continuare servire al fungo come "terreno fertile" anche da morta. Infatti, il fungo finirà l'ospite una volta ancoratosi e crescerà fino alla maturazione del corpo fruttifero, il quale produrrà spore che andranno a parassitare altre formiche e il ciclo si ripeterà.
Breve video sul parassitismo di questi funghi:

In questo caso possiamo parlare di iperparassitismo poiché il parassita non si serve di un ospite qualunque, bensì di un altro parassita.
Da recenti studi si è dedotto come l'utilizzo dei corpi di Bassettia pallida a modo di veri e propri ponti tra l'interno e l'esterno della galla, diminuisca drasticamente la mortalità di Euderus set che altrimenti avrebbe più possibilità di perire nel tentativo di uscire dalla galla, ottimizzando così il successo di questa specie parassitica.

Un esempio eclatante degno di un film horror, è quello di Spinochordodes tellinii, un nematode parassita che miete le sue vittime tra grilli e cavallette. Questi parassiti controllano la mente dell'ospite portandolo fino al suicidio. Tale parassita vive parte del suo ciclo vitale in acqua, infatti, nello stadio di adulto, fa di tutto per tornarvi così da potersi riprodurre. Le larve microscopiche vengono ingerite dall'insetto ed al suo interno queste si sviluppano fino allo stadio adulto quando arriveranno a misurare parecchie volte la dimensione dell'insetto ospite. Una volta maturo dunque, il parassita spingerà la sua vittima fino all'acqua dove lui ne uscirà pronto per riprodursi, mentre l'ospite perirà inevitabilmente.
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Nella sequenza è possibile osservare come il grillo si getti in acqua ed il nematode parassita ne esca da un orifizio come adulto maturo. |
Anche le chiocciole possono essere vittime di controllo mentale parassitico: stiamo parlando del parassita platelminta Leucochloridium paradoxum che infetta chiocciole del genere Succinea presenti in Europa e in Nord America. Lo stadio più appariscente e riconoscibile di questo parassita, è quello di sporociste, ovvero lo stadio dove le larve sono contenute in una capsula a forma di tubulo caratterizzato da colori vivaci sulle tonalità del verde e del bianco (da questo ne deriva il nome del Genere, leuco, bianco, e chloridium, verde). Ma in natura niente è lasciato al caso, infatti questo pattern cromatico è volto ad imitare le sembianze e le colorazioni di un bruco. Il parassita, infatti, dopo essere stato ingurgitato dalla chiocciola in forma di uovo, schiude per poi spostarsi all'interno dell'individuo, fino ad arrivare ai tentacoli oculari in forma di sporociste vivacemente colorata. A questo punto il parassita comincia a pulsare in modo tale da non permettere più all'ospite di ritirare i tentacoli oculari così da potenziare al massimo la possibilità di essere visti come un bruco appetitoso da uccelli passeriformi. L'obbiettivo di questi parassiti è infatti essere inghiottiti da un uccello per completare così il loro ciclo vitale. Per far sì che questo avvenga, il parassita si serve di una strategia cromatica e di una strategia di controllo attraverso l'adozione del pattern brillante di un bruco e costringendo la vittima a vagare di giorno in modo da essere notata più facilmente dai suoi possibili predatori. Il Passeriformes finirà per cibarsi così della chiocciola e del suo parassita il quale, arrivato finalmente nell'ospite definitivo, matura in adulto ermafrodita autosufficiente a livello dell'intestino. Avvenuta la riproduzione, le uova vengono deposte all'interno dell'ultimo ospite che poi le espellerà attraverso le feci ed il ciclo ricomincerà quando un'altra chiocciola malcapitata si ciberà delle uova appena eliminate dal corpo dell'uccello.
Purtroppo la la chiocciola, che può ospitare molteplici sporociste pur avendo solo due tentacoli oculari, spesso sopravvive agli attacchi degli uccelli che chirurgicamente predano solo la parte dell'ospite avente le sembianze di un bruco, gli occhi. Questi però, hanno capacità rigenerative ed infatti, una volta rigenerati vengono occupati nuovamente dalle altre sporociste che occupavano altre regioni del corpo in attesa del loro turno, condannando così la chiocciola ad un continuo parassitismo.
Video sul ciclo vitale del parassita Leucochloridium paradoxum
https://www.youtube.com/watch?v=Go_LIz7kTok
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Ciclo vitale di L. paradoxum da me rappresentato. |
https://www.focus.it/ambiente/animali/i-parassiti-creatori-di-zombi
https://it.wikipedia.org/wiki/Spinochordodes_tellinii
https://www.microbiologiaitalia.it/parassitologia/horror-microbiologico-euderus-set/
https://it.wikipedia.org/wiki/Leucochloridium_paradoxum
https://www.microbiologiaitalia.it/parassitologia/gli-occhi-parassita-leucochloridium-paradoxum/
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