Può capitare di incontrare lungo il proprio percorso, in natura aperta o in città, degli animali selvatici.
La situazione è molto più delicata di quello che sembra: un errore di valutazione o un'eccessiva apprensione possono causare dei grossi danni all'animale avvistato, con esiti a volte fatali.
Ecco quindi un post che esula dalle solite curiosità scientifiche ma che costituisce un utile vademecum comportamentale da tenere sempre a mente quando ci si trova davanti a degli animali selvatici.
Intervenire senza conoscere le abitudini, lo stato di protezione, le condizioni di salute e la natura dell'animale e senza essere certi che ci sia un ferimento è davvero potenzialmente dannoso per l'animale e per voi stessi.
Non nutrire l'animale, per due motivi: i nostri alimenti non vanno bene per gli animali (possono causare dei danni seri alla loro salute) e il fornire cibo ad un animale selvatico può causare una de-naturalizzazione nel loro comportamento di ricerca del cibo.
Questa regola vale anche nei parchi, dove spesso viene dato da mangiare a oche, anatre, tartarughe, ecc: rischiate solo di far loro del male. Nei parchi c'è già chi si occupa di loro e della loro alimentazione.
Ricordatevi che i cuccioli che sembrano abbandonati spesso in realtà sono poco distanti dai genitori: allontanatevi il prima possibile senza spaventarli e non toccateli.
La stessa regola vale per i piccoli uccellini che ogni anno sono presi se trovati a terra: la maggior parte delle volte stanno imparando a volare e ad alimentarsi in autonomia ma il genitore è nei paraggi pronto ad aiutarli.
Se l'animale ha una malattia trasmissibile all'uomo rischiate di contrarre pericolose zoonosi.
Ricordatevi anche che gli animali selvatici spesso sono portatori di parassiti (zecche, pulci, ecc).
Ricordatevi che se avete involontariamente ferito o ucciso una specie protetta nel tentativo di catturarla potreste incorrere in pesanti sanzioni.
L'estate scorsa, al mare, ho notato dei bambini alle prese con un cormorano, che semplicemente si stava asciugando il piumaggio sugli scogli. I ragazzini in questione brandivano un piccolo retino da pesca e una scatola di cartone, pronti a catturarlo. Alle mie insistenti domande in merito al loro comportamento mi hanno spiegato che forse l'animale era ferito e che dovevano portarlo in un negozio di animali (sì, avete letto bene) per farlo curare. Oltre al fatto che lasciar catturare un cormorano a dei ragazzini è abbastanza folle, altrettanto folle era la pretesa di voler curare un animale che in realtà stava meglio di tutti i presenti.
Cosa ha fatto supporre ai ragazzini ed ai loro genitori che il cormorano fosse in difficoltà? Il fatto che non si alzava in volo e che teneva una zampa alzata.
Il cormorano tuttavia ha un piumaggio privo di impermeabilizzazione: ciò gli consente di pescare in profondità, ma lo obbliga a stare per diverso tempo al sole ad asciugarsi prima di poter spiccare di nuovo il volo.
Il tenere la zampa alzata è un tipico comportamento degli uccelli a riposo, non indica nè ferimento nè malessere.
La faccenda ha un lieto fine: spiegando quanto avete appena letto sopra ho convinto i presenti a vedere cosa avrebbe fatto il cormorano nelle prossime ore, assicurandogli che se non fosse volato via nelle ore successive avremmo potuto avvertire la forestale o l' ENPA (che hanno le capacità e le strumentazioni per valutare se è necessario prelevare l'animale).
Naturalmente il nostro amico cormorano godeva di buona salute e, una volta asciugatosi, ha spiccato il volo ed è tornato a pescare.
Morale della storia: se i ragazzini fossero intervenuti avrebbero arrecato gravi danni all'animale, che neanche necessitava di cure.
Vi invito quindi ad osservare gli animali che ritenete possano essere in difficoltà e di intervenire chiamando, se occorre, chi di dovere, e ricordate che spesso la natura bada da sola alle sue bellissime creature.
La situazione è molto più delicata di quello che sembra: un errore di valutazione o un'eccessiva apprensione possono causare dei grossi danni all'animale avvistato, con esiti a volte fatali.
Ecco quindi un post che esula dalle solite curiosità scientifiche ma che costituisce un utile vademecum comportamentale da tenere sempre a mente quando ci si trova davanti a degli animali selvatici.
Intervenire senza conoscere le abitudini, lo stato di protezione, le condizioni di salute e la natura dell'animale e senza essere certi che ci sia un ferimento è davvero potenzialmente dannoso per l'animale e per voi stessi.
Foto di Wallpaper Cave
Non toccare l'animale, sia se presenta ferite sia se sta bene.Non nutrire l'animale, per due motivi: i nostri alimenti non vanno bene per gli animali (possono causare dei danni seri alla loro salute) e il fornire cibo ad un animale selvatico può causare una de-naturalizzazione nel loro comportamento di ricerca del cibo.
Questa regola vale anche nei parchi, dove spesso viene dato da mangiare a oche, anatre, tartarughe, ecc: rischiate solo di far loro del male. Nei parchi c'è già chi si occupa di loro e della loro alimentazione.
Ricordatevi che i cuccioli che sembrano abbandonati spesso in realtà sono poco distanti dai genitori: allontanatevi il prima possibile senza spaventarli e non toccateli.
La stessa regola vale per i piccoli uccellini che ogni anno sono presi se trovati a terra: la maggior parte delle volte stanno imparando a volare e ad alimentarsi in autonomia ma il genitore è nei paraggi pronto ad aiutarli.
- Se l'animale è nel suo habitat e non presenta ferite o segni di sofferenza non è necessario attivarsi: è nel suo territorio ed ha tutto il diritto di non essere disturbato.
- Se l'animale è nel suo habitat o al di fuori di esso e presenta ferite, non tocchiamolo ed avvertiamo immediatamente la forestale. Se siamo in un parco protetto e vediamo un animale in difficoltà avvertiamo subito l'ente che gestisce il parco, le guardie zoofile o la forestale.
- Se l'animale non è ferito ma è al di fuori del suo habitat, non tocchiamolo ed avvertiamo la Forestale indicando luogo e ora dell'avvistamento.
Se l'animale ha una malattia trasmissibile all'uomo rischiate di contrarre pericolose zoonosi.
Ricordatevi anche che gli animali selvatici spesso sono portatori di parassiti (zecche, pulci, ecc).
Ricordatevi che se avete involontariamente ferito o ucciso una specie protetta nel tentativo di catturarla potreste incorrere in pesanti sanzioni.
Foto di Mother Nature Network
Un'esperienza personale che racchiude i concetti espressi sopra:L'estate scorsa, al mare, ho notato dei bambini alle prese con un cormorano, che semplicemente si stava asciugando il piumaggio sugli scogli. I ragazzini in questione brandivano un piccolo retino da pesca e una scatola di cartone, pronti a catturarlo. Alle mie insistenti domande in merito al loro comportamento mi hanno spiegato che forse l'animale era ferito e che dovevano portarlo in un negozio di animali (sì, avete letto bene) per farlo curare. Oltre al fatto che lasciar catturare un cormorano a dei ragazzini è abbastanza folle, altrettanto folle era la pretesa di voler curare un animale che in realtà stava meglio di tutti i presenti.
Cosa ha fatto supporre ai ragazzini ed ai loro genitori che il cormorano fosse in difficoltà? Il fatto che non si alzava in volo e che teneva una zampa alzata.
Il cormorano tuttavia ha un piumaggio privo di impermeabilizzazione: ciò gli consente di pescare in profondità, ma lo obbliga a stare per diverso tempo al sole ad asciugarsi prima di poter spiccare di nuovo il volo.
Il tenere la zampa alzata è un tipico comportamento degli uccelli a riposo, non indica nè ferimento nè malessere.
La faccenda ha un lieto fine: spiegando quanto avete appena letto sopra ho convinto i presenti a vedere cosa avrebbe fatto il cormorano nelle prossime ore, assicurandogli che se non fosse volato via nelle ore successive avremmo potuto avvertire la forestale o l' ENPA (che hanno le capacità e le strumentazioni per valutare se è necessario prelevare l'animale).
Naturalmente il nostro amico cormorano godeva di buona salute e, una volta asciugatosi, ha spiccato il volo ed è tornato a pescare.
Morale della storia: se i ragazzini fossero intervenuti avrebbero arrecato gravi danni all'animale, che neanche necessitava di cure.
Vi invito quindi ad osservare gli animali che ritenete possano essere in difficoltà e di intervenire chiamando, se occorre, chi di dovere, e ricordate che spesso la natura bada da sola alle sue bellissime creature.
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